Il Volto Santo di Andrea Forzano
La proiezione della pellicola sarà introdotta da Marco Vanelli (Cineforum Ezechiele 25,17).
Si tratta di un piccolo film girato a Lucca nel 1948, dimenticato e poi ritrovato fortunosamente, ripulito e finalmente ripresentato al pubblico, firmato da Andrea Forzano (figlio del più noto Giovacchino), regista non disprezzabile con cui hanno lavorato il divo americano Paul Muni in Imbarco a mezzanotte (1952) e una giovane Sophia Loren in Pellegrini d’amore (1954). Ma al film in questione non mancano elementi di interesse per chi si occupa di storia lucchese, dei mutamenti della nostra città, della sua popolazione, dei suoi edifici, delle sue tradizioni. E proprio alla tradizione lucchese per eccellenza in ambito religioso, quella della Santa Croce, è dedicata la pellicola, che si intitola Il Volto Santo, e di quella misteriosa e venerata effigie racconta sia la storia sia la leggenda.
Quindi abbiamo a che fare con un film di argomento storico, da reinserire nella storia del cinema del secondo dopoguerra, da dove era stato frettolosamente escluso, e che può offrirci, oggi, motivi di ricostruzione di cronaca, di costume e più generalmente di storia locale. Scorrendo le immagini ingiallite del mediometraggio di Forzano ritroviamo i volti dei nostri concittadini di allora, a volte anche illustri, impegnati come attori, comparse, maestranze; vediamo i canonici della Cattedrale impegnati nella “vestizione” del Volto Santo, secondo un rito che non è mutato nei secoli; ci scorrono davanti agli occhi i monumenti millenari com’erano prima dei restauri che negli ultimi anni li hanno riportati al primigenio splendore, offuscati allora dalla patina del tempo.
Il Volto Santo, invece, parla di Lucca, è girato a Lucca, coinvolge la gente di Lucca. Peccato che le non poche aspettative che il film suscitò nell’estate del ’48 – una annunciata partecipazione alla Mostra di Venezia, l’uscita in occasione della Santa Croce settembrina, la distribuzione nazionale e addirittura internazionale per far conoscere le bellezze cittadine a futuri turisti – andarono ampiamente deluse visto che la produzione si fermò per problemi, come al solito, finanziari e pure il navigato regista, vista la mala parata, sparì senza avere ultimato il lavoro. Se ne riparlerà esattamente un anno dopo, nel settembre del 1949, dopo aver ridimensionato le prospettive di successo: niente più Venezia, un’uscita sotto tono e un tentativo di distribuzione nelle sale nazionali avendone ridotto la durata a quella consueta dei cortometraggi che allora precedevano, tra gli sbadigli degli spettatori, i film di maggior richiamo.
La proiezione del film è un’occasione in più per avvicinarsi al mistero del Volto Santo, il monumentale crocifisso ligneo policromo conservato da oltre mille anni nella Cattedrale di Lucca, restituito alla città e al culto il 13 settembre scorso, al termine del restauro interamente finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, promosso dall’Ente Chiesa Cattedrale di San Martino e diretto dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze sotto l’Alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Lucca Massa Carrara e Pistoia.