Sulla vita sfortunata dei vermi

Spettacolo tratto da Sulla vita sfortunata dei vermi. Trattato abbastanza breve di storia naturale di Noemi Vola ©2021 Noemi Vola. Tutti i diritti riservati alla Maurizio Corraini s.r.l.

una produzione Fondazione TRG, dall’opera di Noemi Vola

con Andrea Di Falco, Nicola Morucci e Mariajosé Revert Signes
drammaturgia Paola Fresa
regia Emiliano Bronzino
musiche originali Andrea Di Falco, Nicola Morucci e Emiliano Bronzino
immagini Courtesy Noemi Vola e Corraini Edizioni

 

Età dai 6 anni (per il pubblico scolastico, si consiglia fino ai 10 anni)
durata 55 minuti
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«Si può sentire la mancanza di una coda? E adesso? Sono uno? Oppure sono la metà di uno? E se sono uno, chi sono? Si può essere qualcuno per tutto il tempo e poi, all’improvviso, diventare qualcun altro? Può fare male una coda che non c’è?» 

La scienziata di fama internazionale Maria José Martinez Rodrigez Perez Roscon de Reyes Empanada de Garbanzos, assegna un compito importantissimo ai suoi due strampalati assistenti: organizzare una conferenza scientifica che abbia come pubblico privilegiato ed esclusivo un uditorio di bambini e bambine, gli unici in grado di comprendere il senso profondo delle sue ricerche scientifiche in merito alla vita sfortunata dei vermi. La scienziata accompagnerà il pubblico attraverso l’esperimento con lo scopo di indagare la vita del verme Testa e Coda, unità destinata a dividersi in due pezzi, chiamati al difficile compito di riscoprire e risignificare la propria identità. Sarà attraverso l’osservazione e l’interazione con Testa e Coda che Maria José Martinez Rodriguez Perez Roscon de Reyes Empanada de Garbanzos, potrà rispondere alla domanda che l’ha sempre spinta a dedicarsi ai lombrichi: si può sentire la mancanza di una coda? Come possiamo andare avanti quando perdiamo un pezzetto di noi?

La curiosità per i vermi, anche chiamati lombrichi, nasce nella prima infanzia, stimolata dalla loro strana natura e forma. Tuttavia, presto si perde un po' perché è repressa dalla nostra paura per qualcosa che non conosciamo davvero, un po' perché la nostra attenzione si sposta su soggetti che più facilmente stimolano la nostra fantasia, come i dinosauri e la loro misteriosa scomparsa o i bruchi e la loro poetica trasformazione in farfalle. Questa è la sfortuna dei vermi.

Eppure, questi esseri apparentemente distanti da noi hanno suscitato la curiosità di grandi scienziati proprio per la loro “stranezza”, primo fra tutti Charles Darwin. Nella sua ultima opera a loro dedicata, Darwin ci restituisce un'immagine dei vermi come esseri tutt'altro che spregevoli. Nonostante l’aspetto così alieno, dalle sue pagine trapela una profonda poeticità, dimostrando anche barlumi di quella che chiamiamo intelligenza. Partendo da questa riflessione, Noemi Vola scrive e illustra un “trattato abbastanza breve di storia naturale”, guidandoci alla comprensione di come anche un essere vivente profondamente lontano da noi abbia la capacità di parlare della nostra vita, dei nostri sentimenti, di come viviamo.